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IL RECUPERO DEL PAKISTAN
ALLEGATO AL CAFFÈ DUNANT NR. 275 – AGOSTO 2006
ARZU OZSOY∗
Sommario. Molti dei sopravvissuti al micidiale terremoto che colpı̀ il Pakistan
e l’India settentrionale l’8 ottobre 2005 hanno dovuto affrontare la perdita di
persone amate, il completo stravolgimento della vita quotidiana ed un inverno
estremamente rigido. A tutt’oggi un intervento internazionale continua a fornire
loro assistenza, che va dagli utensili al supporto psicologico.
Tratto dalla Rivista del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nr. 1
del 2006 e pubblicato sul sito http://www.redcross.int/EN/mag/magazine2006 1/30.html
Un ragazzino in un campo nel Kashmir pakistano gestito dalla Mezzaluna Rossa Turca, è
perseguitato dal terribile terremoto che ha ucciso i suoi genitori. Non riesce a dormire. Per un
mese, dopo l’evento, è rimasto in totale silenzio, rifiutandosi di profferire parola.
Nel campo del ragazzino, gli psicologi della Mezzaluna Rossa Turca hanno avviato un programma psicosociale, che offre alcune attività ai bambini traumatizzati dal disastro che ha
causato innumerevoli vite e privato all’incirca tre milioni e mezzo di persone dell’abitazione,
appena prima dell’arrivo dell’inverno.
Gli psicologi chiedono ai bambini di scrivere una lettera alle persone care. Quel bambino
rimasto in silenzio scrive ai genitori: “Nel giorno del terremoto ero uscito un attimo di casa
per comprare della cioccolata. Non sapevo che sarei stato punito da Allah per la cioccolata.
Quando tornai a casa, voi [i genitori, NdT] non c’eravate, e nemmeno la casa era più là. Non
mangerò mai più cioccolata in tutta la mia vita. Mai più.” Lentamente il bimbo ricomincia a
comunicare con un esperto psicosociale della Mezzaluna Rossa Turca.
Al momento del passaggio di consegne tra Mezzaluna Rossa Turca e Sociatà Nazionale di
Mezzaluna Rossa Pakistana, il bambino saluta con la mano, come fanno pure altri del campo.
Una gigantesca operazione è in corso nelle aree colpite dal sisma, con oltre venti Società
Nazionali di Mezzaluna o Croce Rossa, il Cicr e la Federazione Internazionale, che lavorano
congiuntamente per garantire le necessità materiali e psicologiche di base. Sinora, l’operazione
ha raggiunto più di 81.000 famiglie, all’incirca 570.000 persone, con beni non alimentari quali
alloggi e utensili da cucina. Di questo gruppo, oltre 50.000 famiglie hanno beneficiato del
pacchetto completo che include una tenda, coperte e trapunte, piatti, fornelli, pacchetti per
l’igiene personale e barili per trasportare liquidi.
∗
Arzu Ozsoy è delegato della Federazione Internazionale in Pakistan per la comunicazione.
1
Situazione Pakistan
2
I programmi psicosociali coinvolgono quattro campi. A complemento della altre attività,
essi includono assistenza sanitaria, di cui hanno fatto uso 183.00 persone, soccorso medico e
acqua pulita.
Nonostante l’operazione sia ancora nella fase dell’emergenza, gli obiettivi stanno cambiando. In quantità sempre maggiore viene fornito alle famiglie materiale per costruire e riparare
le abitazioni, secondo criteri precisi, che permetto loro di provvedere ai propri alloggi. Il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sta consultando le comunità locali per
identificare le loro necessità e la capacità di essere autosufficienti.
Allo stesso tempo lo staff ed i volontari sono intenti a raggiungere le persone delle aree più
remote, le regioni ad alta quota come Allai, Shangla ed il Kohistan, su elicotteri e camion.
Il passo successivo previsto sarà quello di monitorare e tornare a visitare le famiglie per
controllarne la situazione ed assicurare il soddisfacimento dei bisogni del caso.
Riparo per i sopravvissuti
Il Cicr ha fornito pannelli di metallo ondulato a 10.912 famiglie colpite dal terremoto nel Kashmir amministrato dal Pakistan. Il materiale viene utilizzato per costruire alloggi temporanei,
più adatti delle tende.
Dall’inizio dell’intervento nella regione, il Cicr ha capito che una delle maggiori sfide per
la popolazione era di sopravvivere durante il rigido inverno delle montagne del Kashmir. In
dicembre 2005 il Cicr distribuı̀ i pannelli ondulati, disponibili al locale mercato, che servono
per costruire ricoveri di fortuna e proteggere dal freddo.
Stando a Luc Soenen, coordinatore del Cicr in Pakistan per l’approvigionamento di acqua e
l’habitat, le famiglie delle aree colpite hanno ricevuto kit consistenti di dodici pannelli e 10 metri
di piastre metalliche lisce per le giunture. Il Cicr ha inoltre fornito strumenti ed utensili per
edificare alloggi temporanei e riparare le abitazioni danneggiate. Sono stati inviati falegnami
per assistere le famiglie con vedove o persone anziane.
Al 31 gennaio [2006, NdT] il Cicr aveva consegnato lastre a 157 villaggi al di sopra del limite
delle nevi nelle valli di Neelum e Jhelum. Per raggiungere quei posti sperduti, il Cicr si è
servito di nove elicotteri che hanno compiuto 505 viaggi di andata e ritorno dalla base logistica
di Abbottabad. Dieci pakistani espatriati ed ingegneri del Cicr del posto sono stati impegnati
nelle operazioni, costata 1.3 milioni di dollari, durante un periodo di due mesi.
Le operazioni sono state condotte con il supporto dei capi delle comunità locali e dei villaggi, dei
membri della Società Nazionale del Pakistan e dell’esercito pakistano, i quali si sono adoperati
per identificare le famiglie più vulnerabili nei vari villaggi.
(Traduzione non ufficiale di Simon Chiossi)