İstanbul

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İstanbul
© Lonely Planet Publications
İstanbul
POP. 13 MILIONI
Perché andare?
Che cosa vedere . . . . . . 33
Attività. . . . . . . . . . . . . . 69
Corsi. . . . . . . . . . . . . . . . 76
Tour . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
Feste ed eventi. . . . . . . . 78
Pernottamento . . . . . . . 78
Pasti. . . . . . . . . . . . . . . . 84
Locali. . . . . . . . . . . . . . . . 92
Divertimenti. . . . . . . . . 96
Shopping. . . . . . . . . . . . 98
Isole dei Principi . . . . . 110
Che cosa vedere
e fare. . . . . . . . . . . . . . . 110
Pasti. . . . . . . . . . . . . . . . 111
I migliori hotel
»»Marmara Guesthouse (p79)
L’importanza di alcune città antiche è data dall’insieme
dei loro monumenti, ma ve ne sono altre, come İstanbul,
che sono molto più di questo. Qui potrete visitare chiese
bizantine e moschee ottomane di mattina, fare acquisti in
eleganti boutique di pomeriggio e divertirvi in raffinati e
frequentatissimi locali notturni per tutta la notte. Nel giro
di pochi minuti sentirete i muezzin chiamare i fedeli alla
preghiera dall’alto dei minareti affusolati della Città Vecchia, la sirena di un affollato traghetto per pendolari che
effettua la traversata fra l’Europa e l’Asia e le grida acute dei
venditori ambulanti che offrono ai passanti frutta e verdura
di stagione. Per farla breve, questa allettante metropoli è
una festa dei sensi che saprà sedurvi come nessun’altra.
Chiedete a qualcuno del posto che cos’è che ama di
İstanbul e lo vedrete scrollare le spalle, accennare un sorriso
e dire semplicemente che non esiste un altro posto simile
al mondo. Trascorrete qualche giorno in città e capirete
esattamente che cosa intendeva.
Quando andare
»»Hotel Empress Zoe (p79)
»»Four Seasons Istanbul at
the Bosphorus (p84)
»»5 Oda (p82)
»»Hotel İbrahim Paşa (p79)
I migliori
ristoranti
»»Çıya Sofrası (p91)
»»Hatay Has Kral Sofrası (p86)
»»Develi (p89)
»»Karaköy Güllüoğlu (p88)
»»Karaköy Lokantası (p88)
Aprile Il sole e
la brezza annunciano il pittoresco
International
İstanbul Tulip
Festival.
Da giugno a luglio
Locali ricchi d’atmosfera ospitano
i vari eventi dell’International İstanbul
Music Festival.
Settembre Il caldo
si fa meno intenso
e gli abitanti della
città si godono la
stagione del levrek
(spigola).
Storia
BISANZIO
COSTANTINOPOLI
Le sorti della città nel millennio successivo
furono determinate da un’altra lotta per il
controllo dell’impero romano. L’imperatore
Costantino inseguì il rivale Licinio arrivando fino ad Augusta Antonina, poi attraversò
il Bosforo e si spinse fino a Chrysopolis
(Üsküdar). Dopo aver sconfitto il rivale, nel
324, Costantino consolidò il suo potere e
dichiarò la città ‘Nuova Roma’. L’imperatore
progettò una nuova metropoli destinata a
diventare la capitale del suo impero e la
inaugurò in pompa magna nel 330.
Costantino morì nel 337, appena sette
anni dopo la consacrazione della sua nuova
capitale, ma la città continuò a crescere sotto
gli imperatori successivi. Teodosio I, detto il
Grande (regno 379-95), fece costruire un foro
sul sito dove oggi si trova Piazza Beyazıt,
mentre suo figlio, Teodosio II, fece erigere
le mura che portano il suo nome nel 413,
quando la città era minacciata dagli avidi
unni di Attila. Completamente distrutte da
un terremoto nel 447 e ricostruite in soli due
mesi, le mura teodosiane circondano ancora
oggi il centro storico.
İstanbul
Il primo insediamento di una certa rilevanza storica sorto nell’area occupata
dall’odierna İstanbul venne fondato da un
colono di Megara di nome Byzas, il quale,
prima di lasciare la Grecia, aveva domandato all’oracolo di Delfi dove creare la sua
nuova colonia, ricevendone l’enigmatica
risposta: ‘Di fronte al cieco’. Mentre Byzas
e i suoi compagni navigavano sul Bosforo,
nel 657 a.C., notarono sulla costa asiatica
la piccola colonia di Calcedonia (l’attuale
Kadıköy) e, volgendo lo sguardo a sinistra,
videro lo splendido porto naturale del
Corno d’Oro (Haliç) sulla sponda europea.
‘Gli abitanti di Calcedonia devono essere
ciechi per aver scelto quella sponda’ si
dissero, decidendo quindi di stabilirsi sulla
riva opposta, nella località di Lygos, dove
fondarono un nuovo insediamento che
chiamarono Bisanzio.
Bisanzio si sottomise spontaneamente a
Roma e combatté al suo fianco per secoli,
ma commise l’errore di schierarsi dalla
parte sbagliata durante una guerra civile.
Il vincitore, Settimio Severo, rase al suolo le
mura della città e la privò dei suoi privilegi
nel 196 d.C. Quando l’ira di Settimio Severo
si fu placata, ricostruì la città e la battezzò
Augusta Antonina.
Dopo la morte di Teodosio II, nel 450,
vi fu un avvicendarsi di imperatori, fra cui 29
l’ambizioso Giustiniano (regno 527-65). Tre
anni prima di salire al potere, Giustiniano
aveva sposato Teodora, un’ex cortigiana di
grande intelligenza e tenacia. La coppia
reale s’impegnò per rendere ancora più
bella Costantinopoli, facendovi costruire
maestosi palazzi, fra i quali la famosa Aya
Sofya, eretta nel 537. I grandiosi progetti
architettonici di Giustiniano e le continue
guerre di riconquista finirono però per
prosciugare le casse dell’impero, che dopo
il suo regno non fu mai più così vasto, ricco
e potente.
Gran parte del patrimonio architettonico
dell’antica Costantinopoli si è conservata
fino ai giorni nostri, compresi palazzi, chiese, cisterne e l’Ippodromo. Rimane molto
più di quanto si possa immaginare: basti
pensare che ogni nuovo scavo porta alla luce
dalle viscere del moderno centro cittadino
antiche strade, mosaici, gallerie, reti idriche
e fognarie, abitazioni e palazzi pubblici.
Il sultano ottomano Mehmet II, divenuto
noto come Fatih, ossia ‘il Conquistatore’,
salì al trono nel 1451 e subito lasciò la sua
capitale, Edirne, per andare a conquistare
la gloriosa città bizantina.
Nel volgere di appena quattro mesi, Mehmet sovrintese alla costruzione della Rumeli
Hisarı, la grande fortezza sulla sponda europea del Bosforo, e al restauro dell’Anadolu
Hisarı, fatta erigere mezzo secolo prima dal
suo bisnonno, Beyazıt I. Insieme, queste due
fortezze controllavano il punto più angusto
dello stretto.
I bizantini, tuttavia, avevano chiuso
l’imbocco del Corno d’Oro con una pesante
catena, in modo da impedire alle navi ottomane di passare e di attaccare poi le mura
della città da settentrione. Senza perdersi
d’animo, Mehmet schierò le sue navi in
un’insenatura (nel punto in cui oggi sorge
il Palazzo Dolmabahçe) e di qui le trasferì
di notte, via terra, per mezzo di rulli su
per la valle (nella zona dove oggi si trova
l’Hilton Hotel), per poi calarle sul versante
opposto del Corno d’Oro, presso Kasımpaşa.
Cogliendo di sorpresa i difensori bizantini,
in breve tempo il sultano prese il controllo
del Corno d’Oro.
L’ultimo grande ostacolo alla conquista
di Costantinopoli era rappresentato dalle
possenti mura del lato occidentale. Per
quanto i cannoni di Mehmet le colpissero,
i bizantini riparavano i danni durante la
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(p94)
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(taverna; p90) di İstanbul
affreschi bizantini nella Chiesa
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5 La traversata in
traghetto lungo il Bosforo
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zona del Bazar delle Spezie,
senza trascurare di visitare
la piccola ma splendida
Moschea di Rüstem Paşa
(p51)
İstanbul 
notte e, la mattina successiva, il giovane
32 e impetuoso sultano si ritrovava al punto
di partenza. Infine, Mehmet ricevette
un’utile proposta di un costruttore di
cannoni ungherese di nome Urbano.
Questi era giunto a Costantinopoli per
aiutare l’imperatore bizantino a difendere
la cristianità dagli infedeli ma, avendo
scoperto che le casse dell’impero erano
ormai vuote, non ci mise molto a lasciare
da parte le proprie convinzioni religiose
e a offrire invece al sultano di costruire il
più grande cannone che si fosse mai visto.
Mehmet accettò la proposta con entusiasmo: la nuova e potente arma fece breccia
nelle mura, consentendo agli ottomani di
entrare nella città. Il 28 maggio del 1453
fu sferrato l’attacco finale e la sera del 29
i turchi avevano ormai il pieno controllo
della città. L’ultimo imperatore bizantino,
Costantino XI Paleologo, detto Dragases,
morì combattendo sulle mura.
İSTANBUL
Considerandosi il successore dei grandi imperatori Costantino e Giustiniano, Mehmet
il Conquistatore cominciò subito a ricostruire la città e a favorirne il ripopolamento.
Scelse l’imponente promontorio di Punta
del Serraglio come sede del suo sfarzoso
palazzo, il Topkapı, e fece inoltre riparare
e irrobustire le mura di Teodosio. Nell’arco
di poco tempo, İstanbul divenne il fulcro
amministrativo, commerciale e culturale
del suo impero in espansione.
Il forte impulso allo sviluppo edilizio dato
da Mehmet perdurò con i suoi successori,
in modo particolare durante il regno di
Solimano il Magnifico e grazie al contributo
dell’architetto di corte, Mimar Sinan (p68).
A loro si deve la realizzazione di una parte
cospicua delle opere realizzate a İstanbul.
La città fu impreziosita dagli edifici commissionati dal sultano e dalla sua famiglia,
dalla corte e dai gran visir. Tra questi
figura anche la moschea più imponente e
sontuosa, la Süleymaniye (1550). Anche i
sultani che succedettero a Solimano fecero
erigere moschee e, nel XIX secolo, lungo il
Bosforo sorsero numerosi palazzi, tra cui il
Dolmabahçe.
Con l’espansione dell’impero ottomano,
che arriverà a inglobare il Medio Oriente e
il Nord Africa, oltre a una metà dell’Europa
orientale, İstanbul divenne un favoloso
crogiolo di nazionalità, nelle cui strade si
poteva sentire parlare non soltanto turco,
ma anche greco, armeno, ladino, russo,
arabo, bulgaro, romeno, albanese, italiano,
francese, tedesco, inglese e maltese.
Tuttavia, quella che ai tempi di Solimano
era stata la città culturalmente più avanzata
del mondo, alla fine decadde insieme all’impero ottomano, tanto che nell’Ottocento
aveva ormai perduto gran parte del suo
passato splendore. Ciò nondimeno, la metropoli continuò a essere considerata la ‘Parigi
d’Oriente’ e, proprio per essere all’altezza di
questa fama, nel 1883 fu collegata alla capitale francese dal primo grande treno di lusso
internazionale, il famoso Orient Express.
La campagna intrapresa da Mustafa
Kemal (detto Atatürk) dopo la prima guerra
mondiale, per il riscatto e l’indipendenza
nazionale, venne diretta da Ankara. Al
momento di fondare la Repubblica Turca,
Atatürk decise di lasciarsi alle spalle il retaggio imperiale di İstanbul e stabilì il suo
nuovo governo ad Ankara, città non esposta
alla minaccia delle cannoniere. Privata del
suo ruolo di capitale di un grande impero,
İstanbul perse gran parte del suo prestigio
e delle sue ricchezze. Le vie e i quartieri
caddero in declino, le infrastrutture non
vennero più potenziate né sottoposte a manutenzione e praticamente cessò qualsiasi
forma di sviluppo economico.
Questo stato di cose si è protratto fino
agli anni ’90, quando la città ha iniziato a
vivere una sorta di rinascita. Da quegli anni
in avanti i trasporti pubblici sono stati ammodernati e continuano a essere migliorati,
i sobborghi sono stati riqualificati e accanto
ai corsi d’acqua sono stati creati nuovi parchi. Dopo che İstanbul ha ottenuto il titolo
di Capitale Europea della Cultura per il 2010,
sono stati messi in cantiere altri ambiziosi
progetti e molti dei più importanti edifici
cittadini hanno beneficiato di minuziosi
lavori di restauro.
Altrettanto notevole è stata la trasformazione culturale di İstanbul. Gli squallidi
locali di Beyoğlu sono stati rimpiazzati da
originali caffè, bar e studi di artisti, che
hanno trasformato questa zona di periferia
in un animato luogo di ritrovo bohémien.
Sono stati inaugurati musei e gallerie d’arte,
come l’İstanbul Modern, il Santralİstanbul,
il Pera Müzesi e il Sakıp Sabancı Müzesi,
che presentano al mondo l’arte contemporanea turca. Il panorama della musica dal
vivo è letteralmente esploso, tanto che oggi
İstanbul è rinomata per la sua musica creativa e piena di energia, che si avvantaggia anche dell’originalità conferitale dall’incontro
1 Che cosa vedere
Lo stretto del Bosforo, che separa il Mar
Nero dal Mar di Marmara, divide anche
l’Europa dall’Asia/Anatolia. Sulla sponda occidentale, l’İstanbul europea è ulteriormente
divisa dal Corno d’Oro in Città Vecchia (nota
anche come penisola storica) a sud e Città
Nuova a nord.
In prossimità della punta della penisola
storica si estende il quartiere di Sultanahmet, il centro del sito di İstanbul dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale
dell’Umanità. È qui, infatti, che si concentra
buona parte dei luoghi più celebri della città,
tra cui la Moschea Blu (Sultan Ahmet Camii),
Santa Sofia (Aya Sofya) e il Palazzo Topkapı
(Topkapı Sarayı). La zona adiacente, dove si
trovano alberghi per tutte le tasche, si chiama in realtà Cankurtaran, ma se chiederete
di ‘Sultanahmet’ quasi tutte le persone del
posto capiranno che cosa intendete.
Da Sultanahmet, risalendo il famoso
viale Divan Yolu s’incontra il Gran Bazar
(Kapali Çarşı), a nord del quale sorge la
Süleymaniye Camii, la moschea che corona
uno dei sette colli della Città Vecchia, e più
avanti si trovano i Quartieri Occidentali. In
discesa rispetto al bazar c’è il Corno d’Oro,
con il caotico nodo dei trasporti di Eminönü.
Attraversato il Ponte di Galata (Galata
Köprüsü) da Eminönü si raggiunge Beyoğlu,
sulla riva settentrionale del Corno d’Oro.
Qui si trovano alcuni dei migliori ristoranti,
negozi, bar e locali notturni della città, nonché Piazza Taksim, il cuore della ‘moderna’
İstanbul.
Fra i sobborghi più eleganti della città vi
sono Nişantaşı e Teşvikiye, a nord di Piazza
Taksim, e i quartieri lungo il Bosforo, in
particolare quelli che si trovano sulla sponda europea. Ciò nonostante, molti abitanti
della città preferiscono risiedere nella parte
asiatica. Üsküdar e Kadıköy sono due delle
zone più frequentate della parte asiatica,
raggiungibili con una breve traversata in
traghetto da Eminönü oppure in automobile 33
attraversando il Ponte sul Bosforo.
L’otogar (stazione degli autobus) di
İstanbul è situata a Esenler, circa 10 km
a ovest del centro cittadino, mentre l’aeroporto principale della città, l’Aeroporto
Internazionale Atatürk, si trova a Yeşilköy,
23 km a ovest di Sultanahmet; uno scalo
più piccolo, l’Aeroporto Internazionale
Sabiha Gökçen, sorge 50 km a sud-est. Le
due stazioni ferroviarie più importanti sono
attualmente quella di Haydarpaşa, vicino a
Kadıköy, sulla sponda asiatica della città, e
la stazione di Sirkeci, a Eminönü.
SULTANAHMET E DINTORNI
Probabilmente non sorprenderà sapere
che molti di coloro che visitano İstanbul
finiscono per non uscire mai dai confini di
Sultanahmet – dopo tutto, poche città al
mondo possono vantare una simile concentrazione di siti interessanti, negozi, alberghi
e ristoranti a pochi passi l’uno dall’altro.
Aya Sofya
MUSEO
(cartina p34; %0212-522 0989; Aya Sofya Meydanı,
Sultanahmet; interi/under 6 TL20/gratuito, guida
ufficiale per 45 min TL30-50; h 9-18 mar-dom
mag-ott, fino alle 16 nov-apr, la galleria superiore
chiude 15-30 min prima) Chiamata Sancta
Sophia in latino e Agia Sofia in greco, la
basilica di Santa Sofia, cioè della Santa
Sapienza, è il monumento più importante
di İstanbul.
L’imperatore Giustiniano aveva fatto
edificare Aya Sofya nell’ambito del suo progetto per riportare all’antica gloria l’impero
romano. Terminata nel 537, fu la chiesa più
grandiosa di tutta la cristianità fino alla
presa di potere ottomana, nel 1453. Mehmet
il Conquistatore la fece trasformare in una
moschea e tale rimase fino al 1935, quando
Atatürk la convertì in un museo. Essendo
attualmente in corso lavori di restauro (in
parte finanziati dall’UNESCO), la cupola
è sempre avvolta da impalcature, ma neanche questo riesce a diminuire il piacere
di visitare uno degli edifici più maestosi e
affascinanti del mondo.
Quando per la prima volta mise piede nello straordinario edificio da lui commissionato, quasi 1500 anni fa, Giustiniano esclamò:
“Sia gloria a Dio che mi ha giudicato degno
di realizzare un’opera simile. Oh Salomone!
Ti ho superato!”. Ancora oggi, varcando
la soglia e vedendo il magnifico soffitto a
cupola che sembra librarsi verso il cielo,
İstanbul C he cosa vedere
fra Oriente e Occidente. Inoltre, una nuova
generazione di artigiani sta ridefinendo e
ricollocando i mestieri tradizionali, offrendo
così esperienze entusiasmanti e inaspettate
per quel che concerne lo shopping.
Concludendo, la richiesta della Turchia
di entrare a far parte dell’Unione Europea
è sostenuta dal fatto che oggi la sua amata
İstanbul è una megalopoli cosmopolita e
sofisticata, che è riuscita a riconquistare
il suo posto fra le città più affascinanti
del mondo.
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